La Svizzera a piedi

Giro del ponte tibetano
Monte Carasso–Monte Carasso

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Giro del ponte tibetano
Monte Carasso–Monte Carasso
Sulle pendici sopra il piano di Magadino gli escursionisti ammirano cose particolari come i vigneti e il paese di Curzútt, restaurato con cura. L'escursione conduce alla chiesa romanica di San Bernardo con i suoi preziosi affreschi. Il ponte sospeso su una gola profonda più di 100 metri regala scariche di adrenalina.
Attenzione: La segnaletica con il numero del percorso di SvizzeraMobile non sarà pronta prima della stagione 2021. Questa è una conseguenza della pandemia di Corona.
Questa escursione attraverso i vigneti e castagneti offre sempre una splendida vista sul piano di Magadino e, più lontano, sul lago Maggiore. Dopo avere superato dei piccoli insediamenti, gli escursionisti giungono al ponte tibetano sospeso, uno dei più lunghi in Svizzera. Emozioni forti garantite: nei suoi 270 metri collega i due fianchi dell’impervia valle di Sementina. A un’altezza di 130 metri sopra il letto del torrente si traballa un po’, ma niente paura: delle solide assi di larice formano il ponte, che è sostenuto da funi metalliche. La stabilità è garantita da un parapetto. Chi non soffre di vertigini, può fare una sosta a metà: lo scenario composto dal piano di Magadino, Bellinzona e dalle montagne circostanti è spettacolare.
Nel tratto successivo del percorso escursionistico, sempre in direzione di Curzútt, una radura ospita la chiesa romanica di San Bernardo, risalente ai secoli XI-XII. Anticamente era parte integrante della vita quotidiana nel vicino insediamento di Curzútt. Oggi non sembra molto spettacolare, almeno a prima vista... Tuttavia, vale la pena visitare questa chiesetta: degli affreschi dei secoli XIV e XV ne decorano gli interni. Se la chiesa è chiusa, si possono richiedere le chiavi presso la foresteria di Curzùtt.
Questo insediamento rappresenta anche la seguente tappa dell’escursione. Curzútt è un esempio di come un tempo le persone preferissero vivere ad altitudini più elevate. I motivi erano molteplici: la zona riparia del Ticino era spesso sommersa dall’acqua. Il clima della pianura aumentava il rischio di malaria. Inoltre, a quel tempo, Bellinzona era una città contesa e la valle era un’area strategica di transito per eserciti e soldati. Nel villaggio, restaurato con cura, si trovano le tipiche case in pietra, gli orti, le terrazze con i campi di grano e i vigneti. Sono stati riparati anche i muri a secco e un’antica mulattiera. Ma Curzútt non vuole essere un museo, ci sono anche un ostello della gioventù e un ristorante. Dopo avere visitato questa località, si prosegue a piedi attraverso i vigneti o con la funivia fino a Monte Carasso.
Questa escursione attraverso i vigneti e castagneti offre sempre una splendida vista sul piano di Magadino e, più lontano, sul lago Maggiore. Dopo avere superato dei piccoli insediamenti, gli escursionisti giungono al ponte tibetano sospeso, uno dei più lunghi in Svizzera. Emozioni forti garantite: nei suoi 270 metri collega i due fianchi dell’impervia valle di Sementina. A un’altezza di 130 metri sopra il letto del torrente si traballa un po’, ma niente paura: delle solide assi di larice formano il ponte, che è sostenuto da funi metalliche. La stabilità è garantita da un parapetto. Chi non soffre di vertigini, può fare una sosta a metà: lo scenario composto dal piano di Magadino, Bellinzona e dalle montagne circostanti è spettacolare.
Nel tratto successivo del percorso escursionistico, sempre in direzione di Curzútt, una radura ospita la chiesa romanica di San Bernardo, risalente ai secoli XI-XII. Anticamente era parte integrante della vita quotidiana nel vicino insediamento di Curzútt. Oggi non sembra molto spettacolare, almeno a prima vista... Tuttavia, vale la pena visitare questa chiesetta: degli affreschi dei secoli XIV e XV ne decorano gli interni. Se la chiesa è chiusa, si possono richiedere le chiavi presso la foresteria di Curzùtt.
Questo insediamento rappresenta anche la seguente tappa dell’escursione. Curzútt è un esempio di come un tempo le persone preferissero vivere ad altitudini più elevate. I motivi erano molteplici: la zona riparia del Ticino era spesso sommersa dall’acqua. Il clima della pianura aumentava il rischio di malaria. Inoltre, a quel tempo, Bellinzona era una città contesa e la valle era un’area strategica di transito per eserciti e soldati. Nel villaggio, restaurato con cura, si trovano le tipiche case in pietra, gli orti, le terrazze con i campi di grano e i vigneti. Sono stati riparati anche i muri a secco e un’antica mulattiera. Ma Curzútt non vuole essere un museo, ci sono anche un ostello della gioventù e un ristorante. Dopo avere visitato questa località, si prosegue a piedi attraverso i vigneti o con la funivia fino a Monte Carasso.
Sulle pendici sopra il piano di Magadino gli escursionisti ammirano cose particolari come i vigneti e il paese di Curzútt, restaurato con cura. L'escursione conduce alla chiesa romanica di San Bernardo con i suoi preziosi affreschi. Il ponte sospeso su una gola profonda più di 100 metri regala scariche di adrenalina.
Attenzione: La segnaletica con il numero del percorso di SvizzeraMobile non sarà pronta prima della stagione 2021. Questa è una conseguenza della pandemia di Corona.
Questa escursione attraverso i vigneti e castagneti offre sempre una splendida vista sul piano di Magadino e, più lontano, sul lago Maggiore. Dopo avere superato dei piccoli insediamenti, gli escursionisti giungono al ponte tibetano sospeso, uno dei più lunghi in Svizzera. Emozioni forti garantite: nei suoi 270 metri collega i due fianchi dell’impervia valle di Sementina. A un’altezza di 130 metri sopra il letto del torrente si traballa un po’, ma niente paura: delle solide assi di larice formano il ponte, che è sostenuto da funi metalliche. La stabilità è garantita da un parapetto. Chi non soffre di vertigini, può fare una sosta a metà: lo scenario composto dal piano di Magadino, Bellinzona e dalle montagne circostanti è spettacolare.
Nel tratto successivo del percorso escursionistico, sempre in direzione di Curzútt, una radura ospita la chiesa romanica di San Bernardo, risalente ai secoli XI-XII. Anticamente era parte integrante della vita quotidiana nel vicino insediamento di Curzútt. Oggi non sembra molto spettacolare, almeno a prima vista... Tuttavia, vale la pena visitare questa chiesetta: degli affreschi dei secoli XIV e XV ne decorano gli interni. Se la chiesa è chiusa, si possono richiedere le chiavi presso la foresteria di Curzùtt.
Questo insediamento rappresenta anche la seguente tappa dell’escursione. Curzútt è un esempio di come un tempo le persone preferissero vivere ad altitudini più elevate. I motivi erano molteplici: la zona riparia del Ticino era spesso sommersa dall’acqua. Il clima della pianura aumentava il rischio di malaria. Inoltre, a quel tempo, Bellinzona era una città contesa e la valle era un’area strategica di transito per eserciti e soldati. Nel villaggio, restaurato con cura, si trovano le tipiche case in pietra, gli orti, le terrazze con i campi di grano e i vigneti. Sono stati riparati anche i muri a secco e un’antica mulattiera. Ma Curzútt non vuole essere un museo, ci sono anche un ostello della gioventù e un ristorante. Dopo avere visitato questa località, si prosegue a piedi attraverso i vigneti o con la funivia fino a Monte Carasso.
Questa escursione attraverso i vigneti e castagneti offre sempre una splendida vista sul piano di Magadino e, più lontano, sul lago Maggiore. Dopo avere superato dei piccoli insediamenti, gli escursionisti giungono al ponte tibetano sospeso, uno dei più lunghi in Svizzera. Emozioni forti garantite: nei suoi 270 metri collega i due fianchi dell’impervia valle di Sementina. A un’altezza di 130 metri sopra il letto del torrente si traballa un po’, ma niente paura: delle solide assi di larice formano il ponte, che è sostenuto da funi metalliche. La stabilità è garantita da un parapetto. Chi non soffre di vertigini, può fare una sosta a metà: lo scenario composto dal piano di Magadino, Bellinzona e dalle montagne circostanti è spettacolare.
Nel tratto successivo del percorso escursionistico, sempre in direzione di Curzútt, una radura ospita la chiesa romanica di San Bernardo, risalente ai secoli XI-XII. Anticamente era parte integrante della vita quotidiana nel vicino insediamento di Curzútt. Oggi non sembra molto spettacolare, almeno a prima vista... Tuttavia, vale la pena visitare questa chiesetta: degli affreschi dei secoli XIV e XV ne decorano gli interni. Se la chiesa è chiusa, si possono richiedere le chiavi presso la foresteria di Curzùtt.
Questo insediamento rappresenta anche la seguente tappa dell’escursione. Curzútt è un esempio di come un tempo le persone preferissero vivere ad altitudini più elevate. I motivi erano molteplici: la zona riparia del Ticino era spesso sommersa dall’acqua. Il clima della pianura aumentava il rischio di malaria. Inoltre, a quel tempo, Bellinzona era una città contesa e la valle era un’area strategica di transito per eserciti e soldati. Nel villaggio, restaurato con cura, si trovano le tipiche case in pietra, gli orti, le terrazze con i campi di grano e i vigneti. Sono stati riparati anche i muri a secco e un’antica mulattiera. Ma Curzútt non vuole essere un museo, ci sono anche un ostello della gioventù e un ristorante. Dopo avere visitato questa località, si prosegue a piedi attraverso i vigneti o con la funivia fino a Monte Carasso.
Lunghezza | Numero delle tappe
9 km
| 1 Tappa
Salite | Discesa
720 m | 720 m
Tempo di marcia
3 h 35 min
Tecnica | Forma fisica
medio
(sentiero di montagna)
|
medio
Andata | ritorno
Segnaletica
Segnaletica 2021
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Contatto
OTR-BAT
Organizzazione Turistica Bellinzonese e Alto Ticino
Palazzo Civico
6500 Bellinzona
Tel. +41 (0)91 825 21 31
info@bellinzonese-altoticino.ch
www.bellinzonese-altoticino.ch
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