Cycling in Switzerland
Ciclabile del Reno, da Coira a Strasburgo
2 Rhine Route

Ciclabile del Reno, da Coira a Strasburgo
Andermatt–Basel–(Rotterdamm)
Giunti alla quarta vacanza in bici ci sentiamo abbastanza pronti ad un viaggio un po’ più lungo; così programmiamo questo itinerario lungo il Reno attraverso la Svizzera...
Agosto 2004
Giunti alla quarta vacanza in bici ci sentiamo abbastanza pronti ad un viaggio un po’ più lungo; così programmiamo questo itinerario lungo il Reno attraverso la Svizzera: passeremo per pochi chilometri anche in Liechtenstein e Austria, mentre l’ultima parte del percorso attraverserà anche Germania e Francia. Sono in tutto quasi 500 km, così decidiamo di mettere in preventivo due settimane, in modo da poter gestire anche qualche giorno di riposo.
Alla partenza da Coira siamo in sei, tre adulti e tre ragazzi: i due cugini più piccoli, Giacomo e Ludovico hanno undici anni. Più avanti si uniranno a noi anche due nostri amici con il piccolo Andrea che viaggia ancora sul seggiolino.
Giunti alla quarta vacanza in bici ci sentiamo abbastanza pronti ad un viaggio un po’ più lungo; così programmiamo questo itinerario lungo il Reno attraverso la Svizzera: passeremo per pochi chilometri anche in Liechtenstein e Austria, mentre l’ultima parte del percorso attraverserà anche Germania e Francia. Sono in tutto quasi 500 km, così decidiamo di mettere in preventivo due settimane, in modo da poter gestire anche qualche giorno di riposo.
Alla partenza da Coira siamo in sei, tre adulti e tre ragazzi: i due cugini più piccoli, Giacomo e Ludovico hanno undici anni. Più avanti si uniranno a noi anche due nostri amici con il piccolo Andrea che viaggia ancora sul seggiolino.
L’alta valle del Reno (3 giorni)
Coira ha un centro antico, raccolto nelle mura, vale assolutamente una visita. Siamo nel Cantone dei Grigioni, la ciclabile corre in una campagna verdissima, ricca di frutteti e vigneti; si va in salita al paese di Heidi e qui si scende di bici e si spinge; poi in discesa fino a Sargans: ci piace il paese alto e il panorama dal castello. La ciclabile ora è in piano: deviazione per Vaduz, su un ponte in legno caratteristico, ma non c’è nient’altro di particolare. La campagna è sempre bellissima mentre costeggiamo i monti dell’Appenzell, fino a Altstätten dove si attraversa la bella via centrale. Lunghi viali alberati, si entra in Austria: traversiamo il delta del Reno, in un ambiente che ricorda più le zone di mare e andiamo a fare il pic-nic in spiaggia, sul lago di Costanza
Coira ha un centro antico, raccolto nelle mura, vale assolutamente una visita. Siamo nel Cantone dei Grigioni, la ciclabile corre in una campagna verdissima, ricca di frutteti e vigneti; si va in salita al paese di Heidi e qui si scende di bici e si spinge; poi in discesa fino a Sargans: ci piace il paese alto e il panorama dal castello. La ciclabile ora è in piano: deviazione per Vaduz, su un ponte in legno caratteristico, ma non c’è nient’altro di particolare. La campagna è sempre bellissima mentre costeggiamo i monti dell’Appenzell, fino a Altstätten dove si attraversa la bella via centrale. Lunghi viali alberati, si entra in Austria: traversiamo il delta del Reno, in un ambiente che ricorda più le zone di mare e andiamo a fare il pic-nic in spiaggia, sul lago di Costanza
Il Lago di Costanza (3 giorni)
Cittadine turistiche affacciate sul lago, porticcioli, barche a vela, bei palazzi; ma soprattutto chilometri e chilometri di giardini pubblici in riva al lago, curati al meglio: è un piacere passarci e fermarcisi per il panino. Tantissimi ciclisti che fanno il giro del lago. Passiamo il confine con la Germania per vedere Costanza: la città è animatissima; fa caldo e c’è chi fa il bagno nel Reno.
Ora, di nuovo in Svizzera, costeggiamo le rive dell’Untersee (il ramo S-O del lago di Costanza): paesi più piccoli, meno gente, ma ambiente ancora più gradevole e paesaggi più belli.
Giunti a Stein am Rhein, con le sue case del centro tutte affrescate, facciamo mezza giornata di sosta: lasciate le bici, prendiamo il battello per Gaienhofen dove visitiamo la casa dove visse Hermann Hesse, ora trasformata in piccolo museo: un passaggio obbligatorio per gli amanti del genere.
Tornati in pullman a Stein am Rhein, si prosegue in bici per Schaffausen, dove visitiamo le famose cascate.
Cittadine turistiche affacciate sul lago, porticcioli, barche a vela, bei palazzi; ma soprattutto chilometri e chilometri di giardini pubblici in riva al lago, curati al meglio: è un piacere passarci e fermarcisi per il panino. Tantissimi ciclisti che fanno il giro del lago. Passiamo il confine con la Germania per vedere Costanza: la città è animatissima; fa caldo e c’è chi fa il bagno nel Reno.
Ora, di nuovo in Svizzera, costeggiamo le rive dell’Untersee (il ramo S-O del lago di Costanza): paesi più piccoli, meno gente, ma ambiente ancora più gradevole e paesaggi più belli.
Giunti a Stein am Rhein, con le sue case del centro tutte affrescate, facciamo mezza giornata di sosta: lasciate le bici, prendiamo il battello per Gaienhofen dove visitiamo la casa dove visse Hermann Hesse, ora trasformata in piccolo museo: un passaggio obbligatorio per gli amanti del genere.
Tornati in pullman a Stein am Rhein, si prosegue in bici per Schaffausen, dove visitiamo le famose cascate.
Al confine tra Svizzera e Germania (3 giorni)
Dopo Schaffausen il Reno segna il confine tra Svizzera e Germania. La ciclabile attraversa un paesaggio suggestivo di campagna, molto poco abitata, e ci costringe a qualche saliscendi. Facciamo una bella sosta pranzo a Eglisau, dove le case e la chiesa sono quasi a livello del fiume, salito dopo la costruzione di una diga.
Passiamo sul lato tedesco per visitare Waldshut: è la mattina di Ferragosto, ci sono spettacoli in strada e una sfilata in costume nella via centrale, tutta addobbata di bandiere. C’è un sole splendido.
Ci fermiamo per la notte a Laufenburg, cittadina divisa in due tra Svizzera e Germania: la frontiera è sul ponte sul Reno. La cittadina è davvero carina, il centro storico svizzero molto suggestivo, la passeggiata sul lungofiume molto gradevole. Alloggio in un Bett & Bike, sul lato tedesco: al mattino successivo, colazione in una sala bellissima, affacciata sul Reno.
Prima di Basilea, c’è ancora da vedere Rheinfelden con le sue birrerie.
Dopo Schaffausen il Reno segna il confine tra Svizzera e Germania. La ciclabile attraversa un paesaggio suggestivo di campagna, molto poco abitata, e ci costringe a qualche saliscendi. Facciamo una bella sosta pranzo a Eglisau, dove le case e la chiesa sono quasi a livello del fiume, salito dopo la costruzione di una diga.
Passiamo sul lato tedesco per visitare Waldshut: è la mattina di Ferragosto, ci sono spettacoli in strada e una sfilata in costume nella via centrale, tutta addobbata di bandiere. C’è un sole splendido.
Ci fermiamo per la notte a Laufenburg, cittadina divisa in due tra Svizzera e Germania: la frontiera è sul ponte sul Reno. La cittadina è davvero carina, il centro storico svizzero molto suggestivo, la passeggiata sul lungofiume molto gradevole. Alloggio in un Bett & Bike, sul lato tedesco: al mattino successivo, colazione in una sala bellissima, affacciata sul Reno.
Prima di Basilea, c’è ancora da vedere Rheinfelden con le sue birrerie.
Sosta a Basilea (1 giorno)
Lasciate le bici, giriamo Basilea in tram: la sensazione della grande città! Il centro è tutto pedonale: si gira a piedi meravigliosamente.
Lasciate le bici, giriamo Basilea in tram: la sensazione della grande città! Il centro è tutto pedonale: si gira a piedi meravigliosamente.
L’Alsazia (2 giorni di bici e uno di riposo)
Dopo Basilea, prendiamo il lato francese: l’itinerario si discosta dal fiume e segue strade poco trafficate; torniamo sul lato tedesco: una ciclabile sterrata, dal fondo comunque buono, attraversa un paesaggio fluviale molto verde, gradevolissimo in bici, fino ad arrivare a Breisach. Ci fermiamo per la sera e visitiamo la cattedrale, in bella posizione, in alto a dominare la città vecchia.
Il giorno dopo lasciamo per un giorno le bici e andiamo a Friburgo in treno, per vedere la città, molto bella.
Dopo Breisach la ciclabile corre ancora su una sterrata attraverso prati e boschi: incontriamo un gruppo di italiani, molto numeroso: sono incontri un po’ rari, qui i cicloturisti sono quasi tutti di lingua tedesca. Decidiamo di tornare sul versante francese; cerchiamo invano un ponte, poi vediamo una lunga fila di macchine in attesa: c’è un traghetto, gratuito, che fa la spola tra le due sponde. Il bello della bicicletta: saltiamo la fila e siamo i primi a salire, e scendere, dal traghetto e raggiungiamo rapidamente Rhinau. Qui prendiamo una ciclabile che costeggia il canale artificiale che collega Reno e Rodano: 30 km dritti come una spada ma mai noiosi; è un pomeriggio di sole, c’è gente che pesca, chi corre sui pattini, gente in bici e mamme con i pargoli in carrozzina. Arriviamo dritti al centro di Strasburgo.
Dopo Basilea, prendiamo il lato francese: l’itinerario si discosta dal fiume e segue strade poco trafficate; torniamo sul lato tedesco: una ciclabile sterrata, dal fondo comunque buono, attraversa un paesaggio fluviale molto verde, gradevolissimo in bici, fino ad arrivare a Breisach. Ci fermiamo per la sera e visitiamo la cattedrale, in bella posizione, in alto a dominare la città vecchia.
Il giorno dopo lasciamo per un giorno le bici e andiamo a Friburgo in treno, per vedere la città, molto bella.
Dopo Breisach la ciclabile corre ancora su una sterrata attraverso prati e boschi: incontriamo un gruppo di italiani, molto numeroso: sono incontri un po’ rari, qui i cicloturisti sono quasi tutti di lingua tedesca. Decidiamo di tornare sul versante francese; cerchiamo invano un ponte, poi vediamo una lunga fila di macchine in attesa: c’è un traghetto, gratuito, che fa la spola tra le due sponde. Il bello della bicicletta: saltiamo la fila e siamo i primi a salire, e scendere, dal traghetto e raggiungiamo rapidamente Rhinau. Qui prendiamo una ciclabile che costeggia il canale artificiale che collega Reno e Rodano: 30 km dritti come una spada ma mai noiosi; è un pomeriggio di sole, c’è gente che pesca, chi corre sui pattini, gente in bici e mamme con i pargoli in carrozzina. Arriviamo dritti al centro di Strasburgo.
Strasburgo (1 giorno)
Ancora un giorno a Strasburgo, tra la cattedrale, mercatini, baguette, i giochi di Philibert e un’ultima pedalata fino alla sede del Parlamento europeo, anche qui lungo una pista ciclabile: chissà se qualche deputato ci viene in bici.
Ancora un giorno a Strasburgo, tra la cattedrale, mercatini, baguette, i giochi di Philibert e un’ultima pedalata fino alla sede del Parlamento europeo, anche qui lungo una pista ciclabile: chissà se qualche deputato ci viene in bici.
Informazioni pratiche.
Abbiamo scelto di portare le bici proprie; poiché dal centro-sud Italia è praticamente impossibile trasportare le bici in treno, siamo stati costretti a raggiungere Coira in auto, traversando il San Bernardino. Durante la sosta a Basilea sono tornato da solo a Coira, in treno e ho portato l’auto a Pratteln, periferia di Basilea, dove ho trovato parcheggio dietro la stazione ferroviaria: in centro è praticamente impossibile trovare un parcheggio che non sia a pagamento. Da Strasburgo un ottimo treno, che trasporta le bici gratuitamente, ci ha riportato, in poco più di un’ora, a Basilea: da qui, con un’ultima pedalata, siamo tornati a Pratteln e da qui, in auto, a casa.
In Svizzera abbiamo seguito la ciclabile numero 2, segnalata in maniera perfetta e quasi sempre su strade riservate alle bici o a traffico quasi inesistente. Conviene comprare, su internet, la guida ufficiale de “La Suisse à vélo”, disponibile anche in francese oltre che in tedesco.
Dopo Basilea conviene tenersi sul lato tedesco: la ciclabile è indicata abbastanza bene ed è quasi tutta su una sterrata che costeggia il fiume, riservata alle bici: conviene tornare sul lato francese a Rhinau e raggiungere Strasburgo lungo il canale artificiale che collega Reno e Rodano. Per questo tratto sono disponibili guide in tedesco e cartine con le piste ciclabili, facilmente reperibili a Basilea.
I pernottamenti in Svizzera sono abbastanza cari: si può dormire negli ostelli, che non sono comunque così economici; l’alternativa per chi vuole risparmiare a tutti i costi, se se la sente, sono le “Avventure sulla paglia” (l’insegna recita “Aventures sur la paille” in francese e “Schlafen im Stroh” in tedesco): si dorme in sacco a pelo sul pagliaio, non lontano dalle mucche: in compenso il bagno è decorosissimo e per una diecina di euro si riceve anche la prima colazione.
Dove il confine tedesco è vicino, conviene passare la frontiera e andare a dormire in Germania dove i prezzi sono più contenuti.
Per affrontare il viaggio occorre capacità di adattamento e un po’ di abitudine alla bici: penso sia più faticoso gestire la routine quotidiana di caricare e scaricare i bagagli o pazientare in strada mentre si cerca dove pernottare, che pedalare per cinquanta chilometri al giorno. E’ necessaria una bici già sperimentata, con i rapporti necessari ad affrontare qualche salita, peraltro sempre abbastanza breve.
E’ quasi sempre possibile trovare un paese dove comperare da mangiare; in Svizzera ci sono dovunque fontanelle con acqua sempre ottima.
Abbiamo scelto di portare le bici proprie; poiché dal centro-sud Italia è praticamente impossibile trasportare le bici in treno, siamo stati costretti a raggiungere Coira in auto, traversando il San Bernardino. Durante la sosta a Basilea sono tornato da solo a Coira, in treno e ho portato l’auto a Pratteln, periferia di Basilea, dove ho trovato parcheggio dietro la stazione ferroviaria: in centro è praticamente impossibile trovare un parcheggio che non sia a pagamento. Da Strasburgo un ottimo treno, che trasporta le bici gratuitamente, ci ha riportato, in poco più di un’ora, a Basilea: da qui, con un’ultima pedalata, siamo tornati a Pratteln e da qui, in auto, a casa.
In Svizzera abbiamo seguito la ciclabile numero 2, segnalata in maniera perfetta e quasi sempre su strade riservate alle bici o a traffico quasi inesistente. Conviene comprare, su internet, la guida ufficiale de “La Suisse à vélo”, disponibile anche in francese oltre che in tedesco.
Dopo Basilea conviene tenersi sul lato tedesco: la ciclabile è indicata abbastanza bene ed è quasi tutta su una sterrata che costeggia il fiume, riservata alle bici: conviene tornare sul lato francese a Rhinau e raggiungere Strasburgo lungo il canale artificiale che collega Reno e Rodano. Per questo tratto sono disponibili guide in tedesco e cartine con le piste ciclabili, facilmente reperibili a Basilea.
I pernottamenti in Svizzera sono abbastanza cari: si può dormire negli ostelli, che non sono comunque così economici; l’alternativa per chi vuole risparmiare a tutti i costi, se se la sente, sono le “Avventure sulla paglia” (l’insegna recita “Aventures sur la paille” in francese e “Schlafen im Stroh” in tedesco): si dorme in sacco a pelo sul pagliaio, non lontano dalle mucche: in compenso il bagno è decorosissimo e per una diecina di euro si riceve anche la prima colazione.
Dove il confine tedesco è vicino, conviene passare la frontiera e andare a dormire in Germania dove i prezzi sono più contenuti.
Per affrontare il viaggio occorre capacità di adattamento e un po’ di abitudine alla bici: penso sia più faticoso gestire la routine quotidiana di caricare e scaricare i bagagli o pazientare in strada mentre si cerca dove pernottare, che pedalare per cinquanta chilometri al giorno. E’ necessaria una bici già sperimentata, con i rapporti necessari ad affrontare qualche salita, peraltro sempre abbastanza breve.
E’ quasi sempre possibile trovare un paese dove comperare da mangiare; in Svizzera ci sono dovunque fontanelle con acqua sempre ottima.
Giunti alla quarta vacanza in bici ci sentiamo abbastanza pronti ad un viaggio un po’ più lungo; così programmiamo questo itinerario lungo il Reno attraverso la Svizzera...
Agosto 2004
Giunti alla quarta vacanza in bici ci sentiamo abbastanza pronti ad un viaggio un po’ più lungo; così programmiamo questo itinerario lungo il Reno attraverso la Svizzera: passeremo per pochi chilometri anche in Liechtenstein e Austria, mentre l’ultima parte del percorso attraverserà anche Germania e Francia. Sono in tutto quasi 500 km, così decidiamo di mettere in preventivo due settimane, in modo da poter gestire anche qualche giorno di riposo.
Alla partenza da Coira siamo in sei, tre adulti e tre ragazzi: i due cugini più piccoli, Giacomo e Ludovico hanno undici anni. Più avanti si uniranno a noi anche due nostri amici con il piccolo Andrea che viaggia ancora sul seggiolino.
Giunti alla quarta vacanza in bici ci sentiamo abbastanza pronti ad un viaggio un po’ più lungo; così programmiamo questo itinerario lungo il Reno attraverso la Svizzera: passeremo per pochi chilometri anche in Liechtenstein e Austria, mentre l’ultima parte del percorso attraverserà anche Germania e Francia. Sono in tutto quasi 500 km, così decidiamo di mettere in preventivo due settimane, in modo da poter gestire anche qualche giorno di riposo.
Alla partenza da Coira siamo in sei, tre adulti e tre ragazzi: i due cugini più piccoli, Giacomo e Ludovico hanno undici anni. Più avanti si uniranno a noi anche due nostri amici con il piccolo Andrea che viaggia ancora sul seggiolino.
L’alta valle del Reno (3 giorni)
Coira ha un centro antico, raccolto nelle mura, vale assolutamente una visita. Siamo nel Cantone dei Grigioni, la ciclabile corre in una campagna verdissima, ricca di frutteti e vigneti; si va in salita al paese di Heidi e qui si scende di bici e si spinge; poi in discesa fino a Sargans: ci piace il paese alto e il panorama dal castello. La ciclabile ora è in piano: deviazione per Vaduz, su un ponte in legno caratteristico, ma non c’è nient’altro di particolare. La campagna è sempre bellissima mentre costeggiamo i monti dell’Appenzell, fino a Altstätten dove si attraversa la bella via centrale. Lunghi viali alberati, si entra in Austria: traversiamo il delta del Reno, in un ambiente che ricorda più le zone di mare e andiamo a fare il pic-nic in spiaggia, sul lago di Costanza
Coira ha un centro antico, raccolto nelle mura, vale assolutamente una visita. Siamo nel Cantone dei Grigioni, la ciclabile corre in una campagna verdissima, ricca di frutteti e vigneti; si va in salita al paese di Heidi e qui si scende di bici e si spinge; poi in discesa fino a Sargans: ci piace il paese alto e il panorama dal castello. La ciclabile ora è in piano: deviazione per Vaduz, su un ponte in legno caratteristico, ma non c’è nient’altro di particolare. La campagna è sempre bellissima mentre costeggiamo i monti dell’Appenzell, fino a Altstätten dove si attraversa la bella via centrale. Lunghi viali alberati, si entra in Austria: traversiamo il delta del Reno, in un ambiente che ricorda più le zone di mare e andiamo a fare il pic-nic in spiaggia, sul lago di Costanza
Il Lago di Costanza (3 giorni)
Cittadine turistiche affacciate sul lago, porticcioli, barche a vela, bei palazzi; ma soprattutto chilometri e chilometri di giardini pubblici in riva al lago, curati al meglio: è un piacere passarci e fermarcisi per il panino. Tantissimi ciclisti che fanno il giro del lago. Passiamo il confine con la Germania per vedere Costanza: la città è animatissima; fa caldo e c’è chi fa il bagno nel Reno.
Ora, di nuovo in Svizzera, costeggiamo le rive dell’Untersee (il ramo S-O del lago di Costanza): paesi più piccoli, meno gente, ma ambiente ancora più gradevole e paesaggi più belli.
Giunti a Stein am Rhein, con le sue case del centro tutte affrescate, facciamo mezza giornata di sosta: lasciate le bici, prendiamo il battello per Gaienhofen dove visitiamo la casa dove visse Hermann Hesse, ora trasformata in piccolo museo: un passaggio obbligatorio per gli amanti del genere.
Tornati in pullman a Stein am Rhein, si prosegue in bici per Schaffausen, dove visitiamo le famose cascate.
Cittadine turistiche affacciate sul lago, porticcioli, barche a vela, bei palazzi; ma soprattutto chilometri e chilometri di giardini pubblici in riva al lago, curati al meglio: è un piacere passarci e fermarcisi per il panino. Tantissimi ciclisti che fanno il giro del lago. Passiamo il confine con la Germania per vedere Costanza: la città è animatissima; fa caldo e c’è chi fa il bagno nel Reno.
Ora, di nuovo in Svizzera, costeggiamo le rive dell’Untersee (il ramo S-O del lago di Costanza): paesi più piccoli, meno gente, ma ambiente ancora più gradevole e paesaggi più belli.
Giunti a Stein am Rhein, con le sue case del centro tutte affrescate, facciamo mezza giornata di sosta: lasciate le bici, prendiamo il battello per Gaienhofen dove visitiamo la casa dove visse Hermann Hesse, ora trasformata in piccolo museo: un passaggio obbligatorio per gli amanti del genere.
Tornati in pullman a Stein am Rhein, si prosegue in bici per Schaffausen, dove visitiamo le famose cascate.
Al confine tra Svizzera e Germania (3 giorni)
Dopo Schaffausen il Reno segna il confine tra Svizzera e Germania. La ciclabile attraversa un paesaggio suggestivo di campagna, molto poco abitata, e ci costringe a qualche saliscendi. Facciamo una bella sosta pranzo a Eglisau, dove le case e la chiesa sono quasi a livello del fiume, salito dopo la costruzione di una diga.
Passiamo sul lato tedesco per visitare Waldshut: è la mattina di Ferragosto, ci sono spettacoli in strada e una sfilata in costume nella via centrale, tutta addobbata di bandiere. C’è un sole splendido.
Ci fermiamo per la notte a Laufenburg, cittadina divisa in due tra Svizzera e Germania: la frontiera è sul ponte sul Reno. La cittadina è davvero carina, il centro storico svizzero molto suggestivo, la passeggiata sul lungofiume molto gradevole. Alloggio in un Bett & Bike, sul lato tedesco: al mattino successivo, colazione in una sala bellissima, affacciata sul Reno.
Prima di Basilea, c’è ancora da vedere Rheinfelden con le sue birrerie.
Dopo Schaffausen il Reno segna il confine tra Svizzera e Germania. La ciclabile attraversa un paesaggio suggestivo di campagna, molto poco abitata, e ci costringe a qualche saliscendi. Facciamo una bella sosta pranzo a Eglisau, dove le case e la chiesa sono quasi a livello del fiume, salito dopo la costruzione di una diga.
Passiamo sul lato tedesco per visitare Waldshut: è la mattina di Ferragosto, ci sono spettacoli in strada e una sfilata in costume nella via centrale, tutta addobbata di bandiere. C’è un sole splendido.
Ci fermiamo per la notte a Laufenburg, cittadina divisa in due tra Svizzera e Germania: la frontiera è sul ponte sul Reno. La cittadina è davvero carina, il centro storico svizzero molto suggestivo, la passeggiata sul lungofiume molto gradevole. Alloggio in un Bett & Bike, sul lato tedesco: al mattino successivo, colazione in una sala bellissima, affacciata sul Reno.
Prima di Basilea, c’è ancora da vedere Rheinfelden con le sue birrerie.
Sosta a Basilea (1 giorno)
Lasciate le bici, giriamo Basilea in tram: la sensazione della grande città! Il centro è tutto pedonale: si gira a piedi meravigliosamente.
Lasciate le bici, giriamo Basilea in tram: la sensazione della grande città! Il centro è tutto pedonale: si gira a piedi meravigliosamente.
L’Alsazia (2 giorni di bici e uno di riposo)
Dopo Basilea, prendiamo il lato francese: l’itinerario si discosta dal fiume e segue strade poco trafficate; torniamo sul lato tedesco: una ciclabile sterrata, dal fondo comunque buono, attraversa un paesaggio fluviale molto verde, gradevolissimo in bici, fino ad arrivare a Breisach. Ci fermiamo per la sera e visitiamo la cattedrale, in bella posizione, in alto a dominare la città vecchia.
Il giorno dopo lasciamo per un giorno le bici e andiamo a Friburgo in treno, per vedere la città, molto bella.
Dopo Breisach la ciclabile corre ancora su una sterrata attraverso prati e boschi: incontriamo un gruppo di italiani, molto numeroso: sono incontri un po’ rari, qui i cicloturisti sono quasi tutti di lingua tedesca. Decidiamo di tornare sul versante francese; cerchiamo invano un ponte, poi vediamo una lunga fila di macchine in attesa: c’è un traghetto, gratuito, che fa la spola tra le due sponde. Il bello della bicicletta: saltiamo la fila e siamo i primi a salire, e scendere, dal traghetto e raggiungiamo rapidamente Rhinau. Qui prendiamo una ciclabile che costeggia il canale artificiale che collega Reno e Rodano: 30 km dritti come una spada ma mai noiosi; è un pomeriggio di sole, c’è gente che pesca, chi corre sui pattini, gente in bici e mamme con i pargoli in carrozzina. Arriviamo dritti al centro di Strasburgo.
Dopo Basilea, prendiamo il lato francese: l’itinerario si discosta dal fiume e segue strade poco trafficate; torniamo sul lato tedesco: una ciclabile sterrata, dal fondo comunque buono, attraversa un paesaggio fluviale molto verde, gradevolissimo in bici, fino ad arrivare a Breisach. Ci fermiamo per la sera e visitiamo la cattedrale, in bella posizione, in alto a dominare la città vecchia.
Il giorno dopo lasciamo per un giorno le bici e andiamo a Friburgo in treno, per vedere la città, molto bella.
Dopo Breisach la ciclabile corre ancora su una sterrata attraverso prati e boschi: incontriamo un gruppo di italiani, molto numeroso: sono incontri un po’ rari, qui i cicloturisti sono quasi tutti di lingua tedesca. Decidiamo di tornare sul versante francese; cerchiamo invano un ponte, poi vediamo una lunga fila di macchine in attesa: c’è un traghetto, gratuito, che fa la spola tra le due sponde. Il bello della bicicletta: saltiamo la fila e siamo i primi a salire, e scendere, dal traghetto e raggiungiamo rapidamente Rhinau. Qui prendiamo una ciclabile che costeggia il canale artificiale che collega Reno e Rodano: 30 km dritti come una spada ma mai noiosi; è un pomeriggio di sole, c’è gente che pesca, chi corre sui pattini, gente in bici e mamme con i pargoli in carrozzina. Arriviamo dritti al centro di Strasburgo.
Strasburgo (1 giorno)
Ancora un giorno a Strasburgo, tra la cattedrale, mercatini, baguette, i giochi di Philibert e un’ultima pedalata fino alla sede del Parlamento europeo, anche qui lungo una pista ciclabile: chissà se qualche deputato ci viene in bici.
Ancora un giorno a Strasburgo, tra la cattedrale, mercatini, baguette, i giochi di Philibert e un’ultima pedalata fino alla sede del Parlamento europeo, anche qui lungo una pista ciclabile: chissà se qualche deputato ci viene in bici.
Informazioni pratiche.
Abbiamo scelto di portare le bici proprie; poiché dal centro-sud Italia è praticamente impossibile trasportare le bici in treno, siamo stati costretti a raggiungere Coira in auto, traversando il San Bernardino. Durante la sosta a Basilea sono tornato da solo a Coira, in treno e ho portato l’auto a Pratteln, periferia di Basilea, dove ho trovato parcheggio dietro la stazione ferroviaria: in centro è praticamente impossibile trovare un parcheggio che non sia a pagamento. Da Strasburgo un ottimo treno, che trasporta le bici gratuitamente, ci ha riportato, in poco più di un’ora, a Basilea: da qui, con un’ultima pedalata, siamo tornati a Pratteln e da qui, in auto, a casa.
In Svizzera abbiamo seguito la ciclabile numero 2, segnalata in maniera perfetta e quasi sempre su strade riservate alle bici o a traffico quasi inesistente. Conviene comprare, su internet, la guida ufficiale de “La Suisse à vélo”, disponibile anche in francese oltre che in tedesco.
Dopo Basilea conviene tenersi sul lato tedesco: la ciclabile è indicata abbastanza bene ed è quasi tutta su una sterrata che costeggia il fiume, riservata alle bici: conviene tornare sul lato francese a Rhinau e raggiungere Strasburgo lungo il canale artificiale che collega Reno e Rodano. Per questo tratto sono disponibili guide in tedesco e cartine con le piste ciclabili, facilmente reperibili a Basilea.
I pernottamenti in Svizzera sono abbastanza cari: si può dormire negli ostelli, che non sono comunque così economici; l’alternativa per chi vuole risparmiare a tutti i costi, se se la sente, sono le “Avventure sulla paglia” (l’insegna recita “Aventures sur la paille” in francese e “Schlafen im Stroh” in tedesco): si dorme in sacco a pelo sul pagliaio, non lontano dalle mucche: in compenso il bagno è decorosissimo e per una diecina di euro si riceve anche la prima colazione.
Dove il confine tedesco è vicino, conviene passare la frontiera e andare a dormire in Germania dove i prezzi sono più contenuti.
Per affrontare il viaggio occorre capacità di adattamento e un po’ di abitudine alla bici: penso sia più faticoso gestire la routine quotidiana di caricare e scaricare i bagagli o pazientare in strada mentre si cerca dove pernottare, che pedalare per cinquanta chilometri al giorno. E’ necessaria una bici già sperimentata, con i rapporti necessari ad affrontare qualche salita, peraltro sempre abbastanza breve.
E’ quasi sempre possibile trovare un paese dove comperare da mangiare; in Svizzera ci sono dovunque fontanelle con acqua sempre ottima.
Abbiamo scelto di portare le bici proprie; poiché dal centro-sud Italia è praticamente impossibile trasportare le bici in treno, siamo stati costretti a raggiungere Coira in auto, traversando il San Bernardino. Durante la sosta a Basilea sono tornato da solo a Coira, in treno e ho portato l’auto a Pratteln, periferia di Basilea, dove ho trovato parcheggio dietro la stazione ferroviaria: in centro è praticamente impossibile trovare un parcheggio che non sia a pagamento. Da Strasburgo un ottimo treno, che trasporta le bici gratuitamente, ci ha riportato, in poco più di un’ora, a Basilea: da qui, con un’ultima pedalata, siamo tornati a Pratteln e da qui, in auto, a casa.
In Svizzera abbiamo seguito la ciclabile numero 2, segnalata in maniera perfetta e quasi sempre su strade riservate alle bici o a traffico quasi inesistente. Conviene comprare, su internet, la guida ufficiale de “La Suisse à vélo”, disponibile anche in francese oltre che in tedesco.
Dopo Basilea conviene tenersi sul lato tedesco: la ciclabile è indicata abbastanza bene ed è quasi tutta su una sterrata che costeggia il fiume, riservata alle bici: conviene tornare sul lato francese a Rhinau e raggiungere Strasburgo lungo il canale artificiale che collega Reno e Rodano. Per questo tratto sono disponibili guide in tedesco e cartine con le piste ciclabili, facilmente reperibili a Basilea.
I pernottamenti in Svizzera sono abbastanza cari: si può dormire negli ostelli, che non sono comunque così economici; l’alternativa per chi vuole risparmiare a tutti i costi, se se la sente, sono le “Avventure sulla paglia” (l’insegna recita “Aventures sur la paille” in francese e “Schlafen im Stroh” in tedesco): si dorme in sacco a pelo sul pagliaio, non lontano dalle mucche: in compenso il bagno è decorosissimo e per una diecina di euro si riceve anche la prima colazione.
Dove il confine tedesco è vicino, conviene passare la frontiera e andare a dormire in Germania dove i prezzi sono più contenuti.
Per affrontare il viaggio occorre capacità di adattamento e un po’ di abitudine alla bici: penso sia più faticoso gestire la routine quotidiana di caricare e scaricare i bagagli o pazientare in strada mentre si cerca dove pernottare, che pedalare per cinquanta chilometri al giorno. E’ necessaria una bici già sperimentata, con i rapporti necessari ad affrontare qualche salita, peraltro sempre abbastanza breve.
E’ quasi sempre possibile trovare un paese dove comperare da mangiare; in Svizzera ci sono dovunque fontanelle con acqua sempre ottima.